ACADI: “Stabilità necessaria per tutelare il sistema concessorio”. GERONIMO CARDIA (GIOCONEWS – APRILE 2022)

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Anche per Geronimo Cardia, presidente di Acadi – Associazione concessionari dei giochi pubblici, aderente a Confcommercio – Imprese per l’Italia, “il Riordino è un’esigenza imprescindibile per la normalizzazione del comparto perché l’ordinamento giuridico del gioco pubblico soffre di importanti contraddizioni a loro volta esplicitate dalla stessa Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, note al Ministero delle Finanze e rilevate dalla Giurisprudenza. Penso ovviamente alla Questione Territoriale che è in cima alle ragioni dello stallo delle gare, delle incertezze legate alle proroghe annunciate mai con il giusto anticipo rispetto alle scadenze.
Il Riordino è poi centrale per dare risposte concrete alla stabilità del comparto. Stabilità che rappresenta lo strumento principale con cui mettere nelle condizioni il sistema concessorio di svolgere al meglio il ruolo di matrice pubblicistica che gli viene richiesto dallo Stato.
Messi in cascina questi risultati, il Riordino pone poi le basi per affinare e potenziare il sistema nazionale (non solo regionale) di ulteriore contrasto al disturbo da gioco d’azzardo.
Il controllo assicurato dall’offerta pubblica, come la misura dell’offerta pubblica di gioco a livello nazionale e sui territori sono entrambe leve importanti per il contrasto al DGA.
La Delega è bene che assicuri tutto questo”.

Per definizione, prosegue Cardia,” la Delega necessita di decreti legislativi delegati.
La scadenza del 30 giugno è evidentemente troppo a breve termine per mettere in correlazione gli effetti dell’una con la soluzione. Le proroghe tecniche sono lo strumento inevitabile che gli operatori subiscono per la presenza di un ordinamento giuridico impreparato ed inappropriato ad accogliere le gare (lo ha detto il Consiglio di Stato al Mef) e per questo dovrebbero essere non onerose ed allo stesso tempo sufficientemente lunghe da consentire l’effettiva (sottolineo effettiva) rimozione dell’ostacolo allo svolgimento delle gare, che può realizzarsi solo con il fornire una soluzione definitiva alla Questione Territoriale.
Ma poi, una volta indicata la proroga, non si pensi che i problemi siano finiti, anzi. Come si fa non vedere che per esempio nel Lazio la proroga di un anno dell’effetto espulsivo del gioco pubblico imposto dal distanziometro regionale dai parametri inutilmente eccessivi che è stata concessa l’anno scorso riproporrà le stesse problematiche ad agosto?”.

Rispetto ai fronti aperti in questi e nei prossimi mesi, “è un dato di fatto che le associazioni di categoria sono molto unite, si documentano su studi urbanistici ed approfondimenti scientifici, chiedono audizioni, interloquiscono con le istituzioni della politica regionale rappresentando tutte le specificità tecniche.
E’ un altro dato di fatto che le leggi le fanno però le Regioni come i regolamenti li fanno i Comuni con le loro maggioranze politiche”, sottolinea il presidente di Acadi.

“Oggi quello che si può certificare con certezza è che tra le fila di maggioranza ed opposizione delle varie realtà locali, regionali o comunali che siano, vi sia piena consapevolezza del tema. Ma attenzione, appositamente non ho usato il termine ‘problema’. Perché è evidente che per molti degli interlocutori politici la questione (territoriale) sollevata non è un problema ma piuttosto rappresenta una (loro) malcelata soluzione, ma che soluzione non è”.

Geronimo Cardia



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