GLI ITALIANI ED IL GIOCO D’AZZARDO. PARLA L’AVV. CARDIA

Al convegno di ieri organizzato da PubliGroup Italia dal titolo “GLI TALIANI E IL GIOCO D’AZZARDO: la percezione, le analisi, il GAP e le nuove regole” hanno presentato i dati statistici rilevati in occasione di un’indagine demoscopica. E mi hanno chiesto di fare un intervento per evidenziare a che punto sia giunta la battaglia in sede giudiziale contro il proibizionismo inflitto al gioco legale dalla normativa territoriale.

Ho colto l’occasione per ringraziare ancora una volta sia l’on. Baretta, per la prefazione che ha ritenuto di effettuare alla raccolta di scritti “La Questione Territoriale” con ciò palesando l’avversione del Governo al denunziato proibizionismo, sia il Direttore Aronica, per gli interventi ad adiuvandum operati dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli proprio nei contenziosi per evidenziare i profili di interesse generale sempre richiamati.

E poi ho richiamato l’attenzione dello stato di fatto della giurisprudenza che interessa i tre pilastri del proibizionismo: il divieto assoluto di pubblicità, la radicale limitazione di orari, i distanziometri espulsivi.

Riguardo al divieto assoluto di pubblicità ho ricordato l’annullamento operato dalla recente sentenza del TAR Campania a valle di un  ricorso in cui abbiamo spiegato intervento ad adiuvandum per un concessionario.

Riguardo agli orari ho ricordato la sempre maggiore consapevolezza da parte della giurisprudenza di vedere rispettato il principio di proporzionalità e la crescente richiesta di istruttorie adeguate e mirate mettendo in luce che la battaglia e’ in corso e che nelle more della decisione nel merito i tribunali si stanno determinando anche a riconoscere la sospensiva, prendendo atto del rischio di chiusura delle sale.

Infine sui distanziometri espulsivi, dopo avere messo sul tavolo la ormai avviata censura di provvedimenti comunali espulsivi (caso di Bologna) ho descritto le vicende del procedimento finalizzato a valutare le censure di incostituzionalità di un distanziometro imposto da una legge regionale nella misura in cui determini l’effetto espulsivo richiamando quanto in corso innanzi alla Corte Costituzionale in merito al  Legge Regione Puglia.

Ho tenuto, infine, a precisare che nelle battaglie portate avanti abbiamo sempre tenuto a difendere il gioco legale nella sua interezza evitando di ingenerare superficiali dubbi su singole tipologie di gioco o su differenti canali distributivi. Materia che richiede invece un tasso di specializzazione e approfondimento che solo tavoli tecnici dedicato possono garantire, dovendosi tenere a mente, aggiungo ora, che ogni volta che si mette mano ad un ingranaggio della materia che ci occupa di fatto si toccano numerosi e complessi principi costituzionali quali la salute, il risparmio, l’ordine pubblico, il gettito erariale, l’impresa ed il lavoro.

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