30 Lug “Nel riordino del territorio, se resta il distanziometro occorre sostituire il raggio con il percorso pedonale più breve. Anche se i Giudici hanno recentemente detto il contrario perché quello che serve è un sistema normativo equilibrato e realmente efficace a contrastare il disturbo da gioco d’azzardo” (Pressgiochi luglio – agosto 2024)
In questo articolo prendiamo lo spunto da un nuovo cortocircuito emerso in giurisprudenza in materia di distanziometri espulsivi, per evidenziare, ammesso che si intenda seguire la via del distanziometro, quanto sia importante in sede di riordino compiere una scelta oculata delle tipologie di luoghi, in modo che esse siano effettivamente “sensibili”. Ciò che va evitato è di indicare tipologie di luoghi non utili allo scopo di contrastare il disturbo da gioco d’azzardo e che, dunque, si rendano inutilmente vietate zone insediabili, così determinando l’espulsione dei presidi di Stato. Diversamente la misura risulterebbe non solo non utile allo scopo, ma anche contraria ad esso e causativa di quell’insostenibilità che da anni tiene sotto scacco lo svolgimento delle gare. Questo, come gli altri aspetti centrali del dibattito in corso, è trattato nel volume “Il gioco pubblico in Italia: riordino, questione territoriale e cortocircuiti istituzionali” appena pubblicato, con più di 70 tavole urbanistiche scaricabili in alta definizione....