Cardia (ACADI): L’industria del Gioco non può più sostenere questi continui aumenti di tassazione (NONGIOCHIAMO.it 6 marzo 2019)

Il presidente di AcadiGeronimo Cardia, nel dare la notizia dell’affiliazione a Confcommercio–Imprese per l’Italia ha parlato del difficile momento dell’industria del gioco nel nostro Paese.

ACADI (Associazione Concessionari Apparecchi da Intrattenimento) con i suoi Associati rappresenta oltre il 70% del sistema di controllo del gioco pubblico e regolamentato in Italia, generando e versando oltre 7 dei circa 10 miliardi di euro all’anno di gettito erariale, riveniente dalla spesa degli utenti pari a circa 18,5 miliardi di euro.

Si tratta di un momento importante per il comparto dei giochi pubblici regolamentati per la promozione del progresso e dello sviluppo economico delle imprese, per il miglioramento delle condizioni operative delle stesse nonché per la collaborazione nell’ambito della filiera e dello stresso comparto, a tutela degli interessi costituzionali di riferimento, della salute, del risparmio, dell’ordine pubblico, del gettito erariale, dell’impresa e del lavoro.

Sarà certamente una lunga e proficua collaborazione, occasione di crescita e di condivisione per l’intero comparto dei giochi pubblici regolamentati”.

 

Il logo di ACADI

 

Sempre Cardia ha poi sottolineato: «Questo comparto assicura il rispetto della legalità sul territorio». La filiera degli apparecchi «non è più in grado di sostenere questi aumenti plurimi e ripetuti di tassazione». Inoltre, «sul territorio ci sono dei provvedimenti limitativi della rete fisica del gioco, che riguardano distanze e orari. Ci sono dei territori completamente vietati» al gioco legale, in cui «il gettito erariale viene distrutto e si lascia il campo all’offerta illegale, con prodotti molto più dannosi».

 

 

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