In Piemonte il gioco lecito e controllato rischia di scomparire (Quotidiano online della provincia di Torino Marzo 2017)

L’appuntamento è per lunedì 3 aprile, alle ore 10:30, al Museo Nazionale dell’Automobile Giovanni Agnelli in corso Unità d’Italia 40 a Torino. 

Assotrattenimento 2007-As.Tro-Confindustria Sgi organizza un convegno per sensibilizzare sul rischio che il territorio corre in seguito all’approvazione della legge regionale sulla rimozione dei congegni con vincita in denaro.

Un provvedimento che espelle il gioco lecito dal territorio e lascia il fianco aperto alla diffusione dell’illegalità. È la valutazione che gli operatori del gioco con vincita in denaro compiono della legge regionale del Piemonte per la rimozione dei congegni da gioco (autorizzati dallo Stato) dai luoghi “sensibili”. Spinto da questa concreta preoccupazione, Assotrattenimento 2007-As.Tro-Confindustria Sgi, ha voluto così sensibilizzare operatori, istituzioni ed opinione pubblica sul tema con “30 settembbre: 2017: la fine del gioco lecito?”, evento di caratura nazionale con cui l’associazione punta a riaprire un nuovo fronte per il  dibattito sul gioco. L’appuntamento è per lunedì 3 aprile al Museo Nazionale dell’Automobile (Giovanni Agnelli) di Torino.

 Proprio come si evince dal titolo, il prossimo 30 settembre cade il termine oltre il quale gli apparecchi da gioco lecito non potranno più operare all’interno delle aree definite sensibili: una porzione che in Piemonte corrisponde al 92% del territorio complessivo. “Questa legge non regola né emargina gli apparecchi in questione – spiegano i promotori dell’avvenimento – piuttosto li espelle letteralmente dal mercato. La conseguenza prevedibile di tale smobilitazione sarà l’azzeramento di tutte le aziende del comparto e delle attività commerciali, negli anni un presidio di legalità e una garanzia di occupazione, favorendo quindi il dilagare di soggetti e sistemi fuori dal controllo dello Stato”.

In Piemonte sono settemila le imprese e le attività impegnate nel settore che consentono l’occupazione di circa 13mila persone, tra gli addetti diretti e quelli coinvolti dall’indotto: il rischio più che tangibile – quasi una certezza – insito nell’approvazione della Legge Regionale è che il tessuto socio economico e di legalità costruito da queste realtà nel tempo vada completamente a sfaldarsi.  Di colpo.

Nel corso dell’incontro sarà infine presentato il volume “La questione territoriale” a cura dell’avocato Carlo Geronimo Cardia, edito da Gn Media, interamente dedicato all’analisi dei profili giuridici e industriali delle normative locali più restringenti.

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