Al Forum di Acadi 2023 si è guardato all’interno del comparto per l’individuazione delle priorità del riordino. GERONIMO CARDIA, JAMMA OTTOBRE 2023

In questo articolo cerchiamo di mettere a fattor comune alcune considerazioni emerse nel corso del Forum di Acadi che abbiamo organizzato per la presentazione del Bilancio di Sostenibilità del Comparto del gioco pubblico, incrociando le stesse con il dibattito di questi giorni sull’attuazione della Delega Fiscale.

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Premessa
Sono i giorni in cui gli Esperti nominati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze hanno consegnato al Ministero le bozze dei decreti legislativi delegati per l’attuazione della delega fiscale e quelli in cui al Gabinetto del Viceministro si stanno ultimando le valutazioni di coordinamento dei testi anche per quel che riguarda il comparto del gioco pubblico.
Ed è evidente che la discussione si incentra sulle possibili modalità tecniche di attuazione del tanto atteso riordino.
Il tutto nella consapevolezza degli strettissimi termini di impostazione della NADEF, la Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza, che darà le basi per i provvedimenti che saranno adottati di qui alla legge di bilancio.
I più si interrogano come il Governo riterrà di agire e se sia effettivamente convinto che si possano dare delle priorità ad alcune misure piuttosto che ad altre tra quelle previste dall’articolo 15 della Delega Fiscale, soprattutto perché magari spinto dalle consuete esigenze di cassa di fine anno.

La valutazione delle priorità al dibattito del Forum di Acadi.
Il Bilancio di Sostenibilità 2022 che è stato presentato in Confcommercio il 20 settembre ha confermato anzitutto l’importanza del Comparto del Gioco Pubblico registrato negli anni di funzionamento del sistema concessorio non inquinati dagli effetti del lock down.
Ma nel dibattito è emerso che, pur con le sue specificità di periodo, il Bilancio di Sostenibilità abbia fornito indicazioni importanti e precise proprio in questa fase in cui il Governo è chiamato a dare attuazione alla Delega Fiscale.

L’importanza dell’apporto del canale terrestre
Anzitutto è emerso che, dati alla mano e senza nulla togliere al ruolo strategico di ciascuno, i grandi numeri del comparto vengono fatti in larga misura dal canale terrestre, dalla verticale distributiva degli apparecchi ed in particolare dalla rete generalista di bar e tabacchi.
Così come i principali obiettivi degli interessi costituzionali che presuppongono l’esistenza stessa del sistema concessorio (articolato su più verticali distributive) vengono realizzati grazie ad essi.
Al riguardo, affrontando l’analisi del Bilancio di Sostenibilità si è parlato di Responsabilità in termini di tutela dell’utente, di legalità in termini di ordine pubblico, di fiscalità in termini di emersione di gettito altrimenti sommerso e di occupazione con i tantissimi lavoratori impiegati.

La preoccupazione di una penalizzazione diretta
Da tempo hanno destato preoccupazione le parole “razionalizzazione”, “concentrazione” e “specializzazione” spese nel testo della Delega per descrivere i criteri ispiratori del nuovo disegno distributivo, laddove le stesse possano in qualche misura essere intese nel senso di compromettere la solidità della rete generalista e gli effetti di interesse pubblico da essa prodotti.
Ebbene detti termini non sono stati modificati in sede parlamentare, per la forzatura con la quale sono stati zittiti tutti i tentativi di emendamenti proposti, nonostante le osservazioni formulate dalle associazioni di categoria in sede di audizione in Commissione Finanze della Camera nella fase di discussione del testo e di qualche cosiddetto ordine del giorno.
Ad oggi la preoccupazione permane.

La preoccupazione degli effetti che possano prodursi nel dare priorità ad alcuni temi piuttosto che ad altri
Altro specifico aspetto che è emerso nel dibattito del Forum è che una penalizzazione della rete terrestre, e dunque degli obiettivi di interesse costituzionale da questa ottenuti, potrebbe realizzarsi non solo direttamente, attraverso misure limitative direttamente applicabili alla rete terrestre, ma anche indirettamente.
Indirettamente nel senso ad esempio attraverso provvedimenti attuativi quantomeno disordinatamente a singhiozzo che, eventualmente sotto la narrazione di esigenze prioritarie di cassa, favoriscano il consolidamento e la stabilizzazione normativa di solo alcuni canali distributivi, magari meno efficaci sotto il profilo del perseguimento di interessi costituzionali, senza coinvolgere nelle nuove modalità il territorio o la rete generalista.

Le conclusioni del Forum
A seguito del dibattito, il dato che sembra essere emerso è che ridurre, comprimere, limitare o in qualche modo penalizzare direttamente o indirettamente la presenza dell’offerta del territorio ed in particolare della rete generalista oggi radicata sui territori significa compromettere gli interessi costituzionali della tutela della salute dell’utente e della fede pubblica (realizzata con un’offerta misurata e controllata dallo Stato e gestita da operatori esperti), della tutela dell’ordine pubblico sui territori come la prevenzione del riciclaggio dei proventi di attività criminose (con la presenza effettiva visibile ed efficace), del gettito erariale (che si ricorda essere di emersione) dell’occupazione (assicurata ad oggi nei fatti in ogni parte d’Italia).
Di tali aspetti occorrerà tenere conto nell’osservazione non solo del merito dei contenuti delle misure attuative della Delega ma anche delle priorità che eventualmente il Governo riterrà di mettere in campo.



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