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In questo articolo mettiamo in evidenza quanto giustamente non si debba applicare alle scommesse il distanziometro espulsivo della provincia di Bolzano. Ma allo stesso tempo cerchiamo di mettere in luce le contraddizioni di alcuni passaggi ultronei dell’iter argomentativo proposto da una recente sentenza che si è pronunciata in tal senso. Dette contraddizioni sono poi quelle che indirettamente confermano le incongruenze discriminatorie inflitte da molti provvedimenti del territorio in capo solo ad alcune tipologie di giochi ed in particolare agli apparecchi. ...

In questo articolo mettiamo in evidenza le ragioni per le quali il Consiglio di Stato avrebbe potuto operare considerazioni analoghe a quelle del giudice spagnolo che ha censurato sotto il profilo unionale, perché sproporzionato e sovrapposto ad altri divieti oltre che discriminatorio, un distanziometro espulsivo locale non dissimile da quello della Provincia di Trento. A differenza di quanto evidenziato nelle sentenze in commento, i rispettivi ordinamenti giuridici di riferimento spagnolo ed italiano possono considerarsi parimenti sproporzionati e discriminatori al punto che anche il distanziometro italiano, al pari di quello spagnolo, andrebbe rimesso alla valutazione della Corte di Giustizia....

Nell’articolo intendiamo focalizzare alcuni principi enucleabili da una recente pronuncia della Corte di Cassazione. Detti principi, più volte invocati dagli operatori in sede di impugnazione dei provvedimenti comunali delle limitazioni di orari consistono anzitutto nel fatto che, per valutare l’esigenza e l’idoneità di una limitazione di orari per il perseguimento della tutela della salute degli utenti, occorre che siano prodotte analisi, da un lato, concrete e non astratte e, dall’altro, che riguardino lo specifico territorio comunale di interesse e non in generale quello regionale o addirittura nazionale o internazionale. Vi sono infine anche riflessioni sulla non discriminazione dei provvedimenti, sull’Intesa del 2017 non attuata ma che è sempre presente con i suoi principi e sul riordino che va attuato per l’intero comparto e non per una parte di esso. ...

In questo articolo ripercorriamo i contenuti di una recente sentenza del Consiglio di Stato nella quale viene prima messo in evidenza un aspetto da tempo invocato: si ammette che per censurare un distanziometro non occorra necessariamente che si cristallizzi un divieto di insediamento assoluto, totale, del 100%, essendo sufficiente un effetto anche solo “sostanzialmente espulsivo”. Ma successivamente si torna a parlare di effetto meramente marginalizzante nonostante le minime percentuali di insediamento registrate ed inspiegabilmente si fa una differenza tra realtà preesistenti (pure importantissime) e nuove installazioni. ...

In questo articolo mettiamo in evidenza un’interessante recente pronuncia del Tar Emilia Romagna che ha di fatto censurato l’effetto espulsivo del distanziometro regionale. Nel farlo ha però dato la colpa al Comune di Riccione, senza così intaccare il precetto regionale, prendendo peraltro in parte le distanze da un giudizio di verificazione operato da uno dei periti nominati dal Consiglio di Stato, che invece aveva escluso l’effetto espulsivo ed aveva parlato di mera marginalizzazione. ...

In questo articolo evidenziamo la rivoluzionaria Ordinanza di un Giudice spagnolo che ha rimesso alla Corte di Giustizia Europea la valutazione della legittimità di un distanziometro perché incoerente con la normativa nazionale che regolamenta la distribuzione del gioco pubblico per raccogliere gettito erariale da emersione, perché sproporzionato nella misura e perché discriminatorio verso alcune tipologie di gioco. Evidenziamo anche la tempestività dell’iniziativa giudiziale spagnola rispetto a quanto sin ora “non” accaduto in Italia....

In questo articolo prendiamo in esame alcune delle considerazioni effettuate nella risposta all’interrogazione parlamentare che a fine novembre ha sollecitato il Governo sulle modalità di attuazione della Delega Fiscale. Tra gli altri aspetti trattati, il quesito punta il dito sulla numerosità dei punti di gioco presenti sui territori ed in particolare sui cosiddetti punti vendita di ricarica. Il tema è interessante perché il Governo ha deciso di dare priorità al riordino della verticale distributiva dell’on line, rispetto a quella dei prodotti distribuiti sul territorio, e le risposte al quesito non entrano nel merito delle possibili conseguenze del fenomeno cosiddetto di ibridizzazione dell’on line stesso soprattutto rispetto al vincolo del mantenimento dei livelli di gettito erariale, di presidio di legalità e di tutela dell’utente. ...

In questo articolo mettiamo in luce l’andamento della giurisprudenza sul distanziometro espulsivo di Bolzano che si sta sviluppando successivamente alle sentenze del Consiglio di Stato che hanno rigettato la revocazione richiesta dagli operatori. Lo ricordiamo: con il rigetto delle revocazioni era stata messa la parola fine ad un lungo contenzioso dal quale il distanziometro era uscito indenne. Per una serie di ragioni la vicenda giudiziale può non ritenersi chiusa, può ancora rappresentare una soluzione alla Questione Territoriale e va tenuta a mente soprattutto per la lunghezza dei tempi che sta caratterizzando la cosiddetta via normativa del riordino che non ha ancora trovato uno sbocco. In definitiva, mentre si attenda la soluzione normativa, le Istituzioni potrebbero intervenire anche sul piano giudiziale....

In questo articolo mettiamo in evidenza la posizione assunta dal Consiglio di Stato in una recente sentenza, con cui ha difeso la cancellazione operata dal Tar delle limitazioni di orari inflitte da un Comune ad una tipologia di gioco, quella degli apparecchi, distribuito sul territorio. I principi ribaditi sono quelli del difetto di proporzionalità e della mancanza di comprovate esigenze sanitarie specificamente riferite al territorio di interesse. Nella sentenza vengono richiamati principi consolidati e che sono stati oggetto di precedenti approfondimenti ma che oggi catturano ancora l’attenzione per il permanere dell’eccessiva diffusione del fenomeno di limitazione di orari non adeguatamente motivata. I Giudici questa volta hanno puntato il dito anche sul rischio di sversamento della domanda: mentre risulta vietata la distribuzione di alcune tipologie di giochi, gli utenti si rivolgono ad altre tipologie di giochi pubblici terrestri o no, di Stato o no. A discapito dell’obiettivo primario di tutela della salute. ...

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